Le bollette sono tra le più temute e odiate spese affrontate dagli italiani. Che siano mensili, bimestrali, semestrali o annuali, si tratta di scadenze che possono arrivare a farci sborsare cifre da capogiro, incidendo in maniera non indifferente sul bilancio familiare.
Tra queste, una delle più gravose sulle tasche dei contribuenti è sicuramente quella relativa al riscaldamento domestico.
Quanto incidono gli infissi sulle bollette?
Mantenere l’ambiente della propria casa ad una temperatura accogliente può costare davvero parecchio, per questo molti provano la via del risparmio riducendo i consumi e tentando soluzioni di accomodo quasi sempre fallimentari.
Così diventa quasi obbligatorio trovare alternative valide come quella di sostituire gli infissi dell’abitazione in questione, una scelta che può davvero incidere in maniera marcata sul totale da pagare nella bolletta.
I serramenti più datati non riescono a trattenere il calore all’interno dell’ambiente domestico e lo disperdono fuori, generando uno spreco evitabile.
Questo avviene perché i vetri singoli non riescono a determinare l’isolamento termico della casa e per l’assenza di guarnizioni tali da evitare la creazione di fastidiosi spifferi. Al contrario, oggi sono stati brevettati infissi altamente performanti con doppi e tripli vetri e capaci di generare quell’isolamento termico di cui si diceva.
Riuscire a quantificare il risparmio ottenuto da questa sostituzione in maniera immediata risulta un po’ difficile, ma diverse analisi hanno dimostrato come su una superficie di circa 100mq si possono arrivare a risparmiare fino a 500 euro annui per la bolletta del metano. Una condizione che ovviamente si replica anche per il riscaldamento elettrico di chi utilizza i climatizzatori.
Sostituire gli infissi non riguarda soltanto di una scelta legata al portafogli
Gli infissi termoisolanti permetteranno anche di ridurre le emissioni di anidride carbonica, con effetti anche sulla salute dell’ambiente. La sostituzione dei vecchi serramenti ha comunque dei costi importanti, uscite che però possono essere ammortizzate non solo dai risparmi futuri ma anche da incentivi governativi che arrivano a coprire fino al 50% dei costi sostenuti.
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